Opificio Lamantini Anonimi
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02 apr 2025

Design system: asset o gabbia?

Tra coerenza visiva e libertà creativa: cosa succede quando i componenti prendono il sopravvento?

"Un buon design system è come una colonna sonora: se funziona, non ti accorgi che c'è. Ma se stona, te lo ricordi per sempre."

Quando la struttura prende forma (e potere)

I design system sono nati con l'obiettivo nobile di portare ordine nel caos creativo. In principio furono le linee guida, poi i pattern, poi le librerie di componenti. Oggi un design system ben fatto è il cuore pulsante di ogni prodotto digitale scalabile. Ma cosa succede quando quella stessa struttura rischia di soffocare la spontaneità creativa?

Proviamo a vederla così: immaginate di dover arredare una casa con solo mobili IKEA. Bello, funzionale, coerente. Ma a un certo punto vi chiedete: dov'è finita la personalità?

I superpoteri della modularità

Partiamo dal bello. Un design system ben progettato fa risparmiare tempo, denaro e mal di testa. Permette ai team di design e sviluppo di parlare la stessa lingua, aiuta la scalabilità del prodotto e garantisce un'esperienza utente coerente su tutte le interfacce. Una vittoria su tutta la linea.

Un buon sistema è come un set di LEGO: ogni pezzo si incastra perfettamente con l'altro, ma puoi costruire quasi tutto quello che vuoi. Quasi.

L'altro lato del componente

Ecco il punto critico: quando l'uso del design system diventa cieca applicazione di regole. Quando "questo non è nello UI kit" diventa la risposta automatica a ogni proposta creativa.

A quel punto il sistema non è più un asset, ma una gabbia. Il design si appiattisce, la UX si cristallizza e la magia scompare. La coerenza si trasforma in ripetitività.

Libertà dentro i confini

La sfida vera è questa: costruire design system che siano flessibili, adattabili, che lascino spazio all'eccezione. Che non siano il punto d'arrivo, ma il punto di partenza.

Serve una governance chiara ma non autoritaria, e serve un atteggiamento costruttivo da parte dei team: il design system è uno strumento, non un dogma. E ogni regola, se serve a migliorare l'esperienza utente, può (e deve) essere riscritta.

Evolvere senza rompersi

Un design system efficace deve essere vivo. Non è un PDF da archiviare, ma un ecosistema che evolve con il prodotto. E l'evoluzione passa anche per i feedback del team, per gli errori, per le sperimentazioni.

L'obiettivo non è standardizzare tutto, ma armonizzare ciò che serve. È garantire coerenza lasciando spazio all'invenzione. Perché, paradossalmente, è proprio quando ci sentiamo liberi di uscire dallo schema che capiamo quanto quello schema fosse utile.

E allora, asset o gabbia?

La risposta giusta è: dipende da come lo usi. Un design system può essere un acceleratore o un freno, una base sicura o una prigione dorata.

Sta a noi progettarlo (e utilizzarlo) con intelligenza, apertura e spirito critico. Perché ogni sistema, per quanto perfetto, deve lasciare spazio al tocco umano. Anche se è fatto di componenti.

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Promesso: niente automatismi, solo lamantini veri (con tastiera e cervello ben accesi).